giovedì 25 marzo 2010

L'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro

ex Istituto Centrale per il Restauro istituito con Decreto del Presidente della Repubblica del 26 novembre 2007, n. 233, capo III, Art. 15, comma 3, lettera g, è un organo tecnico dotato di autonomia speciale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è specializzato nel campo del restauro e della conservazione del patrimonio culturale. L’Istituto è stato fondato nel 1939, su progetto di Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi per rispondere all’esigenza di impostare l’attività di restauro su basi scientifiche e di unificare le metodologie di intervento sulle opere d’arte e i reperti archeologici. Il suo primo direttore è stato Cesare Brandi. Presso l’Istituto è attiva una Scuola di Alta Formazione per l’insegnamento del restauro (D.Lgs. 156/2006, art.29, comma 9).

Fin dagli inizi infatti l’attività di restauro condotta dall’ISCR è stata impostata sulla base di una sistematica ricerca scientifica sui fenomeni e sulle cause del degrado delle opere d’arte, e sulla ricerca storico-artistica e tecnologica sui materiali antichi e moderni, allo scopo di coniugare sperimentazione e tradizione. Inoltre l’attività sistematica di restauro e ricerca applicata è stata posta alla base della formazione dei restauratori, nella consapevolezza che solo un approccio “interdisciplinare” può garantire una pratica del restauro attenta ai molteplici valori delle opere d’arte. All’interno dell’ISCR operano pertanto storici dell'arte, architetti, archeologi, fisici ed esperti nei controlli ambientali, chimici, biologi, restauratori delle diverse tipologie di manufatti di interesse storico e artistico (dipinti murali, su tela, su tavola, tessuti, opere d'arte su carta, metalli, ceramiche, pietre, cuoio, legno, ecc.) i quali collaborano, ognuno con le sue competenze, alla realizzazione dell’intervento di restauro e alla definizione delle migliori condizioni ambientali per la conservazione dell’opera d’arte.

L'attività attuale dell’ISCR prosegue secondo le indicazioni teoriche e metodologiche tracciate da Cesare Brandi e sviluppate dai suoi successori i cui principi possono essere così sintetizzati:
• prevenzione e manutenzione quali strumenti di controllo nel tempo della durata dei beni
• continuo aggiornamento tecnologico e scientifico applicato alla conservazione e al restauro delle opere d'arte
• definizione di politiche programmate di conservazione dei beni culturali basate sullo studio preventivo della vulnerabilità e della pericolosità a cui è esposto il patrimonio culturale.

I Compiti istituzionali
All’Istituto sono assegnati, con autonomia amministrativa, i seguenti compiti istituzionali:
a) svolgere indagini sistematiche sull'influenza che i vari fattori ambientali, naturali e accidentali esercitano nei processi di deterioramento e sui mezzi atti a prevenire ed inibirne gli effetti
b) effettuare indagini per la formulazione di normative e di specifiche tecniche in materia d'interventi conservativi e di restauro (v. pubblicazioni NORMAL)
c) prestare consulenza e assistenza scientifica e tecnica agli organi periferici del Ministero, nonché alle Regioni
d) effettuare l’insegnamento del restauro nell’ambito della Scuola di alta formazione e di studio per restauratori, e realizzare corsi di aggiornamento per il personale tecnico-scientifico delle Amministrazioni statali e regionali che lo richiedano
e) effettuare restauri per interventi di particolare complessità o rispondenti a esigenze di ricerca o a finalità didattiche
f) svolgere, su richiesta, attività di restauro e consulenza anche all'estero.
Sedi e Ordinamento
Gli uffici e i laboratori dell'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro sono distribuiti in due sedi: in piazza S. Francesco di Paola 9 si trovano la direzione, gli uffici amministrativi, i servizi per i beni archeologici, storico-artistici, architettonici e ambientali, i laboratori scientifici, l'archivio fotografico e per la documentazione degli interventi di restauro.
Nel Complesso di San Michele a Ripa Grande, in via di San Michele 23, sono presenti: la scuola di alta formazione, il servizio insegnamento, documentazione e informazione, i laboratori di conservazione e restauro, il laboratorio di fisica e controlli ambientali e la biblioteca.


Organizzazione

Per lo svolgimento dei suoi compiti l'Istituto è organizzato in:

cinque servizi:
  1. prevenzione e protezione;
  2. insegnamento, documentazione, informazione;
  3. beni archeologici;
  4. beni storico-artistici;
  5. beni architettonici e ambientali

quattro laboratori scientifici, suddivisi in sezioni specilistiche:
  1. chimica;
  2. prove sui materiali;
  3. biologia;
  4. fisica

otto laboratori di restauro, suddivisi in sezioni speciliastiche:
  1. gessi, dipinti murali, mosaici e stucchi;
  2. materiali lapidei;
  3. dipinti su tavola, manufatti lignei dipinti e non dipinti;
  4. dipinti su tela;
  5. materiali arte contemporanea;
  6. metalli e leghe, ceramica, vetro, avori, smalti, materiali organici da scavo, glittica;
  7. carta, pergamena, tessili, cuoio;
  8. calchi e gessi


I Laboratori di conservazione e restauro

Attività di restauro e formazione


Nucleo per gli interventi di archeologia subacquea (NIAS).

L'Istituto ha un archivio fotografico dei restauri e per la documentazione degli interventi di restauro aperto al pubblico ed una biblioteca ad uso interno e di specialisti.

Attività internazionale


L'Istituto Centrale per il Restauro svolge da anni un ruolo fondamentale nel campo della ricerca, della conservazione e del restauro a livello internazionale. E’ membro permanente del Consiglio Generale dell’ICCROM. Partecipa a numerosissimi progetti promossi dalla Commissione Europea e dal Comitato per il Patrimonio mondiale dell'UNESCO del quale è uno degli interlocutori privilegiati.
Una delle più importanti finalità perseguite nell'azione internazionale è quella della formazione permanente di tecnici che siano in grado di affrontare i problemi della conservazione e del restauro delle aree archeologiche, dei siti monumentali, dei complessi decorati e delle opere mobili esistenti nei paesi di appartenenza.
Alla consulenza tecnica fornita dall'Istituto Centrale per il Restauro negli specifici settori e al suo diretto intervento in restauri di particolare importanza e difficoltà si è così sempre più affiancata l'attività della formazione con l'organizzazione di corsi, di centri per il restauro, di laboratori scientifici. Fra gli esempi più recenti si possono citare il Malta Centre for Restoration con un' istituzione di una Scuola di durata quadriennale, dal 2001 a livello universitario, o il Centro di restauro di Xi’ ;an in Cina (anni 1990-1998) con l’organizzazione di un corso biennale per restauratori specializzati nel restauro della ceramica e dei metalli.
Si è venuto così affermando un primato dell'Italia nel campo del restauro.
L'Istituto Centrale per il Restauro, in particolare, è stato chiamato ad esportare il suo Know-how a livello mondiale per la riconosciuta alta professionalità dei suoi tecnici e per gli esiti dei suoi interventi.
Tra le principali collaborazioni in campo internazionale alle quali l'Istituto Centrale per il Restauro ha partecipato negli ultimi anni si possono segnalare:
Algeria. Collaborazione con il Centro per il Patrimonio mondiale UNESCO (2003) per la creazione di un atelier-scuola sulla conservazione e il restauro dei mosaici di epoca romana presso il sito archeologico di Djemila, con attività di formazione di tecnici algerini
Argentina: (1999-2003) Corsi di formazione teorico-pratici per “Operatori nel campo del restauro architettonico” con cantieri didattici effettuati presso il teatro lirico Colon e l’Ex Istituto Biologico Argentino di Buenos Aires;
Afghanistan: (2005-06) Corso di formazione di base per operatori del restauro del Museo Archeologico dei Kabul, con training presso l’ISCR;
Cina: (1990-1998) realizzazione del Centro di Restauro di Xi’an in collaborazione con l'ISIAO; organizzazione di un corso biennale per restauratori specializzati nel restauro della ceramica e dei metalli. Collaborazione con la World Bank per la stesura di un master plan sul patrimonio culturale della provincia del Sichuan.
Cina: (2003-2004) Pechino, Città proibita. Padiglione della Suprema Armonia. Collaborazione al progetto di restauro coordinato dalla Direzione Generale per i Beni Archeologici e dalla Direzione Generale per i Beni Architettonici e il Paesaggio
Egitto: (2004-07) collaborazione con la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero affari Esteri per l’istituzione del Centro Nazionale Egiziano per il Restauro al Cairo e di Corsi di restauro al Museo Egizio.
Giappone: (2001-2002) partecipazione alle manifestazioni “Italia in Giappone”
India; (2005-07) consulenza per la conservazione delle grotte dipinte di Ajanta e dei bassorilievi delle grotte di Ellora;
Iraq: (2003-2004). Progetto per il restauro del Palazzo di Sennacherib a Ninive promosso dalla Direzione Generale per i Beni Archeologici e dall'UNESCO.
Iraq: (2004) consulenza promossa dalla Direzione Generale per i Beni Archeologici per la creazione di un laboratorio di restauro presso il Museo Archeologico di Bagdad
Kosovo: (1999-2002) restauro della Moschea Bajrakli, nel centro storico di Pec/Peja, semidistrutta durante le recente guerra dei Balcani, in collaborazione con la ONG Intersos; primi interventi conservativi sui dipinti murali del patriarcato di Pec/Peja.
Malta: (1998-2003) collaborazione all’Istituzione del Malta Centre for Restoration - Restauro della Cappella d'Italia nella Cattedrale di La Valletta dipinta da Mattia Preti
Maghreb: (1999-2001) organizzazione di corsi di formazione, in collaborazione con l’ICCROM, per funzionari tecnici marocchini, algerini e tunisini, per l'insegnamento dei principi e delle metodologie attinenti un progetto di restauro.
Messico: (2003) consulenza per la scuola di formazione per docenti in Scienza per la conservazione e per il restauro dei dipinti murali a Guadalajara.
Portogallo - (1996-1999) Progetto di collaborazione italo-portoghese: cantiere didattico con la partecipazione di restauratori ed allievi portoghesi per il restauro della volta della sacrestia della Chiesa della Nostra Signora di Loreto a Lisbona dipinta da Antonio Machado Sapeiro(1702).
Serbia: (2003-2007) supervisione dei corsi di aggiornamento per i tecnici dei musei di Belgrado; supervisione agli interventi conservativi sui dipinti murali del Patriarcato di Pec e della Chiesa del S. Salvatore nel monastero di Decani (Kosovo); collaborazione con la Direzione Generale Cooperazione Sviluppo per la costituzione dell’Istituto serbo per il Restauro;
Siria: (1985-2003) restauro del Monastero di San Mosè l'Abissino presso Nebek: anni '90 cantieri didattici per allievi siriani. Programma di formazione di operatori per la salvaguardia del patrimonio culturale siriano. Corso di aggiornamento tecnico-scientifico per i tecnici del Museo Nazionale Archeologico di Damasco.
Turchia: (1987-2004) Restauro e conservazione dei dipinti murali ad Arslantepe (Malatya) e progetto di copertura dell’area archeologica in collaborazione con l’Università “La Sapienza”, Dip. Scienze Storiche Archeologiche Antropologiche dell’Antichità.

L'Istituto Centrale per il Restauro partecipa inoltre a numerosi progetti internazionali di ricerca nel campo della conservazione e della formazione:
• Progetto europeo AHAC: Architectural Heritage and Crafts, a conservation programme for craftsmen (1996-1999)
• Ricerca comparata CONBEFOR: Conservatori-Restauratori di Beni Culturali in Europa: centri ed istituti di formazione (1998¬ - 2000)
• Progetto europeo CRISTAL: Conservation Restoration Institutions for Scientific Terminology dedicated to Art Learning Network (1999-2000)
• Progetto europeo MEMOIRE: La Memoire Vivante de la Restauration (2000 - 2002)
• Progetto europeo LMCR: Lessico tecnico multilingue - Conservazione e Restauro-Dipinti su tavola (2002-2003)

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