sabato 30 aprile 2011

Les Phrases Cachées - Hidden Souls

The House
 of 
love
and
dissent
Via Leonina, 85 - 00184
Roma - Italia
+39 06 48 90 36 61
loveanddissent.com
Due mostre fotografiche in due spazi diversi della fotografa Véronique N. Vergari.
Inaugurazione 28 aprile dalle ore 19.00 @Love&Dissent
Nella prima , Les Phrases Cachées, si parla della clandestinità personale che si ritrova in noi.
Che cos'è un incontro? uno scontro?
Solo qualche frase che si perdono. Un valore che non c'è. Frasi dette che riflettono il pensiero altrui.
La follia di chi è solo. Scappare con il primo incontro per non sentire la solitudine urlata ad un muro bianco.
La clandestinità dell'anima di fronte allo sconforto di una società che non riflette più la luce interna ma solo terrore. Il nascondersi per proteggersi.
Uomo, donna, donna, uomo non importa chi sei, guardami, parlami, e io ressuscito.

La seconda, Hidden Souls, della clandestinità sociale.
Ogni anima si ritrova ballando nel posto della sua sepoltura....
Il mio progetto si basa su una storia vera avvenuta nei pressi di Roma, una storia che succede un pò ovunque.
Da Bombay a Roma, passando per quasi tutte le grandi metropoli del mondo, avere un tetto sopra la testa è sempre meno un diritto e sempre più un problema.
Bidonville, baraccopoli, banlieues, ghetti, serpentoni, bronx e periferie sono i nomi con cui chiamare le facce di una stessa medaglia, fatta di malessere, precarietà ed esclusione.

Una malconcia recinzione bianca fa da cornice al complesso residenziale tristemente noto alle cronache come ‘Residence Roma’. Negli alloggi provvisori furono ammassate famiglie romane senza alcun tipo di reddito, sfrattati, zingari italiani, in tutto circa 500 nuclei. Una miscela esplosiva che non ha tardato ad infiammarsi. Era solo un problema temporaneo, una soluzione di emergenza, dicevano. Da allora sono trascorsi molti anni, la pazienza degli sfortunati abitanti si è trasformata in rabbia e la povertà in violenza mentre le cinque palazzine del Residence divenivano con il tempo i blocchi di un vero e proprio ghetto legalizzato nel cuore della capitale.
Il residence Bravetta, due anni dopo la chiusura definitiva, è stato distrutto ma solo in parte, lasciando solamente il suo schelettro ben visibile a tutti, lasciando il degrado e la tristezza negli sguardi che si poggiano a fissarlo.

Ho voluto esplorare questi momenti, questa storia come simbolo che rappresenta la società dei “laisser pour compte” come si dice in francese. Di quelle persone che non hanno potuto combattere ad armi pari con una società troppo selettiva e di parte.
Voglio con questa mostra rendere visibile questa parte del mondo che non è geografica ma universale.
Senza volto ne colore le mie foto rappresentano le anime che si sono perse lì, che non hanno sopravvissuto.
Ho scelto di stampare queste foto sul vetro per dare un senso al trasparenza, all’invisibile. Dare una consistenza all’invisible dare corpo a voci che non possono parlare.

Il tutto sarà accompagnato dalla musica di Giovanni di Cosimo con una performance dal vivo.
veroniquevergari.com

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