lunedì 7 marzo 2011

Er Buchetto


Via del Viminale, 2G
00184 Roma
            06 4883031      

Nelle immediate vicinanze del Teatro dell'Opera, resiste tenacemente il frammento di un passato scomparso rimasto miracolosamente incontaminato.
Si tratta di una fraschetta. Per i non romani con questo termine si intende un particolare tipo di osteria la cui diffusione è limitata principalmente alla zona dei Castelli romani. Caratterizzati dalla mancanza di cucina, questi locali all'inizio servivano solo vino e uova sode. Era compito di ogni avventore portarsi il cibo, da consumare insieme alle generose caraffe riempite di frequente dall'oste di turno. Ben presto si diffuse però l'abitudine di approntare dei piccoli banchi vendita con generi alimentari di vario tipo tra cui la porchetta che è poi diventata il simbolo di questo veloce e gustoso genere di ristorazione. Er buchetto è lì dal 1890 e deve il suo nome alle dimensioni veramente ridotte del locale. È talmente piccolo che anche passandoci di fronte si potrebbe non notare. Ma basta provarlo una sola volta per non dimenticarlo più. Questo minuscolo e commovente locale offre il tipico spuntino romano a base di porchetta e vino dei Castelli Romani. A gestirlo, con allegria e professionalità,ci sono Franco Fioravanti e suo figlio Alessandro. 



Schietti ma cordiali rappresentano ancora lo spirito romano più puro. Tra una battuta e l'altra Franco affetta la porchetta. Il pezzo forte è il panino rigorosamente preparato con la ciriola, tipico pane romano ormai in disuso perché, ci spiega Franco, va preparato ancora a mano. Lo si può comprare e portare via oppure gustarlo seduti all'interno utilizzando i pochissimi tavolini messi a disposizione. Per chi ha più tempo la porchetta viene servita su un foglio di carta oleata insieme ad altri piatti di accompagnamento come verdure sottolio, gorgonzola con peperoni, uovo sodo e naturalmente vino.Ogni mattina la porchetta arriva da Ariccia. È sempre perfetta, mai troppo grassa e adeguatamente saporita con spezie e aromi. La fornisce da cinquant'anni lo stesso produttore, la ditta Cioli, che rappresenta una vera autorità nel campo. È davvero insolito assaporare una tale prelibatezza, tipica della zona dei Castelli Romani, restando al centro della città.L'arredamento delle fraschette è sempre stato tipicamente informale. Le botti di vino dominavano l'ambiente mentre tavolacci e panche erano messe a disposizione dei clienti. Er Buchetto rievoca anche negli arredi l'atmosfera nostalgica di una Roma semplice e schietta. Nonostante le ridotte dimensioni tutto sembra funzionare perfettamente. Come la cambusa di una nave tutto deve essere a portata di mano e tutto è a vista. Non c'è niente da nascondere ci sono solo ingredienti genuini e prodotti fatti in casa. Le sedie e i tavoli risalgono al 1890. Il resto dell'arredo, molto spartano,è frutto dell'ultima ristrutturazione che risale agli anni quaranta. La porchetta dev'essere consumata fresca. La freschezza si riconosce dalla croccantezza della crosta Le parti più gustose sono quelle grasse e magre e devono essere accompagnate dal ripieno. Per tutti i fissati della dieta: dimenticatela per un giorno e lasciatevi conquistare dalla fragranza di questo piatto tipico. Tra i piatti di accompagnamento, che prevedono solo offerta di cibi freddi, si segnala il cacio con le alici. Un abbinamento insolito ma molto gustoso che si accompagna perfettamente con un buon bicchiere di vino bianco. Da circa venticinque anni Franco tiene un diario, messo a disposizione dei clienti, dove ciascuno è libero di lasciare un ricordo o un commento. Ed ognuno è libero di leggere quelle pagine intrise di umanità e esperienze. Le più emozionanti riguardano persone ormai mature che si stupiscono, di ritorno a Roma dopo anni, di trovare ancora intatto un posto legato alla loro giovinezza.

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