mercoledì 29 giugno 2011

秦始皇兵马俑

Nell’estate del 1974, nei pressi del Monte Li, vicino a Xi’an, uno dei più importanti centri dello Shaanxi, venne casualmente scoperta, da alcuni contadini, una statua in terracotta. Partendo da questo ritrovamento sono iniziati gli scavi che hanno portato a galla la necropoli del Monte Li, enorme complesso la cui parte più nota è il cosiddetto esercito di terracotta. In realtà questo è solo un tassello della costruzione, nata dal desiderio di Qin Shi Huangdi nel 246 a.C., data in cui divenne sovrano dello Stato di Qin. Certamente l’opera assunse maggiore importanza nel 221 a.C., momento che segna l’unificazione della Cina sotto un unico impero, appunto quello del sovrano di Qin, passato alla storia come il Primo Imperatore. Il complesso è formato, dal tumulo, rinchiuso tra due cinta murarie, e circondato da fosse sacrificali, utilizzate alla morte dell’imperatore, nel 210 a.C., quando ancora l’enorme struttura non era conclusa.

Qin Shi Huangdi
Proprio per questo vennero ritrovate solo le fondamenta di vari edifici, torri di guardia, templi e canali di drenaggio dell’acqua utili per il culto ancestrale. Certamente ciò che più colpì di questa scoperta furono le innumerevoli statue di terracotta che, rappresentando la fanteria, gli arcieri, gli ufficiali e i soldati della guardia personale, simboleggiavano la protezione di cui l’imperatore aveva bisogno per il suo viaggio nell’aldilà. L’esercito, diviso in tre fosse, è accompagnato anche da alcuni carri da guerra che, purtroppo, essendo in legno si sono logorati, lasciando come unica traccia i loro solchi sul pavimento. Ciò che più colpisce di queste statue sono sicuramente le fattezze dei visi, ognuno particolare e diverso dall’altro. Ci viene così restituita una realtà più vera; inoltre viene sottolineata l’eterogeneità di questo popolo, in cui coesistevano diverse genti, come si evince dai lineamenti dei volti. Ciascun viso era modellato a stampo, ma veniva poi rifinito singolarmente, con tratti individuali e personali. Originariamente le statue erano arricchite con colori vivaci, che però sono quasi del tutto scomparsi.
Curiosità: i soldati erano anche forniti di armi, andate quasi del tutto perdute. Durante un’insurrezione popolare, infatti, vennero recuperate dai ribelli, da quel popolo cioè che si era visto confiscare ogni tipo di arma da Qin Shi Huandi, perché l’esercito imperiale potesse mantenere una posizione di forza predominante.

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