mercoledì 29 giugno 2011

Hans Richter e Viking Eggeling

Prelùde, disegno, 1919
Richter ricorda che gli era già balenata l'idea di una composizione musicale, di una "melodia di forme e colori": quell'idea, di estrema importanza per il sorgere della pittura astratta, circa la strutturazione e orchestrazione della pittura, che da Gauguin in poi non era stata più completamente abbandonata. Nello stesso anno una felice circostanza gli fece incontrare Viking Eggeling il quale si occupava già di questo problema. Eggeling, nato a Lund (Svezia) nel 1880 da una famiglia di origine tedesca, era emigrato in Germania all' età di diciassette anni e spostatosi di seguito a Milano aveva compiuto i primi studi di storia dell'arte, in particolare nell'ambito della pittura. Dal 1911 si trova a Parigi e viene a contatto con personalità quali Modigliani, Friesz, Kisling e nel 1915 nell'atelier di Madame Wassilieff conosce Arp con il quale si reca in Svizzera; qua incontra Tzara che lo introduce al dadaismo e gli presenta Hans Richter. Nel 1919 si spostano a Klem-Kolzig, dove i genitori di Richter avevano dei beni: là entrambi lavorarono per 3 anni in stretto affiatamento.
"Migliaia di "esercitazioni" nel tentativo di scoprire tutte le relazioni elementari possibili tra linea e piano, di variare e di orchestrare elementi più semplici."

La meta era quella di intendere il quadro come sviluppo ritmico di temi formali, in analogia con gli sviluppi ritmici e melodici di un movimento musicale. Entrambi, nel corso degli studi, cercarono di costruire, sulla base di elementi semplici, complicate strutture ritmiche dalle quali ne risulti una successione. Per ottenerla nel tempo adottarono un mezzo che già Delaunay3 aveva usato per lo stesso scopo. Allungando la partitura per renderne imprevedibili gli sviluppi e costringere, in tal modo, sé stessi e il lettore a leggere singolarmente, uno dopo l'altro gli elementi formali, proprio come si legge un nastro scorrevole pubblicitario. Adoperando i caratteri dell'alfabeto cinese venne loro in mente ben presto una soluzione migliore : il rullo istoriato. Srotolandolo si assisteva allo svolgimento nel tempo di un motivo formale, che si poteva paragonare allo sviluppo e al decorso di una fuga musicale. Nel 1919 Richter dipinse il suo primo rullo istoriato, Prèlude, cui seguirono molti altri, intitolati, talvolta anche Fuga o Orchestrazione.
Prèlude, non nasce come conseguenza delle astrazioni precedenti (1918), ma ha il significato di un reale preludio a quello che sarà in avanti la possibilità di stabilire un canone strutturale ed estetico. Ancora è presente l'animo rivoluzionario del "Dada", per cui le prime astrazioni di Richter vengono considerate ed inserite nel discorso già intravisto come dato componente e il preludio è la prima mossa fra un distacco dalla tradizione seppur giovane del Dada, per entrare a far parte di quella regione che vuole scostarsi dalle sperimentazioni cinematografiche precedenti, per esempio di Leopold Survage.4

3
Intorno al 1912 , Delaunay si allontanò dall'ortodossia del cubismo e, insieme alla moglie Sonia, creò all'interno del movimento cubista la corrente che Guillamme Apollinere definì orfismo (termine che deriva da Orfeo, mitico musico della mitologia greca) per l'intima natura musicale, in cui le scomposizioni del colore con i loro effetti di compenetrazione, di simultaneità, di dinamismo, acquistano un valore autonomo, indipendente dagli oggetti rappresentati.

4
Nel 1913 il pittore aveva proposto l'idea di un "cinema puro", composto di sole figure geometriche senza narrazione.

Nessun commento:

Posta un commento