sabato 25 giugno 2011

Hans Richter e Viking Eggeling

dada kopf, 1918
dada kopf, 1918

"A 14 anni disegnavo il mio compagno di banco Pagel così come era, nei suoi minimi particolari".1

Hans Richter nasce a Berlino nel 1888, dopo studi accademici di pittura a Berlino e a Weimar, fa una conoscenza approfondita del movimento espressionista attraverso lo Sturm di Herwarth Walden, la Aktion di Pfemfert e i circoli letterati e di artisti del vecchio "Caffè dell'ovest".Nel 1913 ha modo di conoscere le moderni correnti pittoriche al Primo salone tedesco di autunno, alla cui organizzazione, oltre che Walden, aveva lavorato anche il giovane Hans Arp. Richter, qui, ascoltò Marinetti, distribuì volantini futuristi, affrontò il problema del cubismo e, nel 1914, entrò a far parte, in qualità' di collaboratore del circolo rivoluzionario intorno alla Aktion di Pfempfert.
Nel 1916 congedato perché ferito, giunse a Zurigo e qui rivide Arp capitando subito al centro del Dada alle cui iniziative prese parte nel modo più attivo ed entusiasta. Frattanto porta avanti i suoi progetti personali nel 1917 - 1918 con una vasta serie di Ritratti visionari , di un colorismo violento i quali risentendo dell'influsso di Jewlensky, nacquero come libere improvvisazioni e giochi di toni di colore quasi in stato di trance. Ma già l'anno seguente si manifestarono in lui i primi dubbi se non fosse opportuno ricondurre entro un teoria ordinata queste improvvisazioni libere, i lavori condotti con il caso, con l'automatismo e con la spontaneità genuina.

"Sono incerto fra il caso e la coscienza, tra l'improvvisazione e l'ordine superiore. Astratto? Certamente, ma in che modo? Come amministrare con buon senso questa ricchezza?"

In quel tempo Richter fece conoscenza con Ferruccio Busoni e, sollecitato dai colloqui avuti con lui, tentò di applicare le regole del contrappunto musicale agli elementi della pittura.2

1
Tutte le citazioni in grassetto sono prese dal catalogo della mostra
"Hans Richter" della Galleria civica d''arte moderna di Torino, 19
maggio – 12 giugno 1962.
 

2
Nel linguaggio musicale, con il termine contrappunto si possono
intendere:
• la presenza, in una composizione o in una sua parte, di linee
melodiche indipendenti che si combinano secondo regole
tramandate dalla tradizione musicale occidentale;
• la parte della teoria musicale che studia queste regole.
Nella musica contrappuntistica la dipendenza delle linee
melodiche tenute dalle varie voci di una composizione riguarda, in
primis, l'aspetto armonico ; ciò non toglie che le voci possano
essere in relazione tra loro anche in base al materiale melodico,
attraverso procedimenti imitativi. Nel contrappunto, quindi,
l'effetto di accordo dato dal sovrapporsi delle diverse voci è in un
certo senso incidentale. In primo luogo, infatti, il contrappunto si
concentra sull'aspetto melodico piuttosto che sull'effetto armonico.
Il termine deriva dal latino punctus contra punctum, ovvero nota
contro nota (punctum è il termine del latino medievale equivalente
al nostro termine "nota").

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