martedì 28 giugno 2011

MIGUEL DELIBES

Biografia
Miguel Delibes nasce a Valladolid il 12 ottobre del 1920. Terzo di otto figli, compie i suoi primi studi prima presso un collegio di suore Carmelitane e, successivamente, presso il colegio de Lourdes de los Hermanos de la Salle. Finito il liceo, segue un corso di disegno nella scuola di Arte e Mestieri di Valladolid per poi immatricolarsi al corso di Diritto mercantile. Con lo scoppio della guerra civile, a soli 16 anni, si arruola nella marina dell’esercito franchista come volontario, sull’incrociatore Canarias. Nel 1939, finita la guerra, tornato a Valladolid, si iscrive a Giurisprudenza e conclude gli studi di Diritto mercantile. È proprio l’attenta lettura del Curso de Derecho Mercantil di Joaquín Garrigueras a far sorgere in lui il desiderio di scrivere perché, “un mercantilista sopesando adjectivos, es sin duda algo insólito, y este hecho, como no podía menos, me impresionó” (Delibes, 1964: 11).
Data fondamentale nella vita di Delibes è il 1941, perché è l’anno in cui inizia a lavorare per il giornale El Norte de Castilla, come caricaturista. Nel settembre del 1942 scrive il suo primo articolo El deporte de la Caza mayor e, dopo aver seguito un corso a Madrid per ottenere la licenza giornalistica, esordisce, nel 1944, come redattore nella sezione cinematografica. Nella veste di direttore del giornale, a partire dal 1958, assume la difesa dei diritti dei contadini ma, dopo vari scontri con il Ministro dell’Informazione e Turismo, siamo allora nell’epoca della censura franchista, decide di dimettersi dall’incarico e di continuare la sua denuncia attraverso i romanzi.

In Conversaciones con Miguel Delibes (1971: 182) lo scrittore afferma:
Las ratas y Viejas historias de Castilla la Vieja son la consecuencia inmediata de mi amordazamiento como periodista. Es decir, que cuando a mí no me dejan hablar en los periódicos, hablo en las novelas. La salida del artista estriba en cambiar de instrumento cada vez que el primero desafina a juicio de la administración.
La sua carriera letteraria, invece, inizia fin dal 1947. Gonzalo Sobejano (2003: 187) individua due fasi nella produzione letteraria di Miguel Delibes: una più introspettiva, con un protagonista individualista; l’altra più oggettiva, con il personaggio inserito nella società uomo-massa. Diversa la classificazione di Edgar Pauk (1975: 26) che individua quattro tappe. La prima, dal 1947 al 1949, include i suoi due primi romanzi pessimisti La sombra del ciprés es alargada, con cui vince il premio Nadal, e Aún es de día (1949). La seconda, il cui tema principale è la natura e l’inserimento dell’uomo nella società, va dal 1950 al 1961 e comprende i romanzi El Camino (1950), Mi idolatrado hijo Sisí (1953), Diario de un cazador (1955), vincitore del Premio Nacional de Literatura, La hoja roja (1959) e le opere di narrativa breve, La Partida (1954), Siesta con Viento Sur (1957), con cui vince il Premio Fastenrath e Viejas Historias de Castilla la Vieja (1960). La terza fase, il cui romanzo principale è Cinco horas con Mario (1966), va dal 1962 al 1968 e “se centra en la búsqueda de la justicia social”. E’ questo il periodo del rinnovamento formale. Infatti questo romanzo è un lungo monologo interiore basato sulle associazioni di idee della giovane vedova Menchu, davanti al corpo di Mario, suo marito defunto. A questa terza fase appartiene anche Las Ratas (1962) romanzo che denuncia le condizioni di miseria della Castilla rurale. L’ultimo periodo, che Pauk denomina “la sociedad y el hombre”, riguarda le opere scritte tra il 1969 e il 1975 ovvero: Parábola de un náufrago (1969), La mortaja (1970) e El principe destronado (1973). A queste, vanno aggiunte le opere successive: La guerra de nuestros antepasados (1975) El disputado voto del señor Cayo (1978), Los Santos Inocentes (1982), Cartas de amor de un sexagenario voluptuoso (1983), Madera de héroe (1987), Señora de rojo sobre fondo gris (1991), tributo alla moglie Ángeles de Castro morta nel 1974, Diario de un jubilado (1995) che, come gli altri diari, ha come protagonista il bidello Lorenzo; ed infine il suo ultimo romanzo El Hereje (1998), ambientato nella Valladolid di Carlo I e che Delibes dedica alla sua città.

Definitosi “un cazador que escribe”, nella sua bibliografia troviamo molte opere di carattere venatorio: La caza de la perdiz roja (1963), El libro de la caza menor (1964), Con la escopeta al hombro (1970), Mis amigas las truchas (1977) e El último coto (1992). Molti sono anche i libri di viaggio: invitato da giornalisti cileni, attraversa per la prima volta l’Atlantico e, da questa esperienza, nasce Un novelista descubre América (1956) e Diario de un Emigrante (1958), che continua le avventure del bidello Lorenzo, protagonista già del Diario de un Cazador. Nel 1963 viene pubblicato il libro Europa: parada y fonda, nel quale raccoglie le sue impressioni dei viaggi in Italia, Francia, Portogallo e Germania; nel 1966 dopo aver attraversato nuovamente l’Atlantico, scrive Usa y yo e, nel 1968, viene pubblicato La Primavera de Praga, il più politico dei suoi libri scritto a seguito di un viaggio in Cecoslovacchia, prima dell’arrivo delle truppe sovietiche. Nel 1973 viene eletto membro della Real Academia per occupare la poltrona “e” ed il 25 maggio del 1975 legge il suo discorso di ingresso alla RAE, dal titolo El sentido del progreso desde mi obra, ristampato successivamente nella raccolta di saggi SOS. Oltre ai già citati premi, nel 1993, vince il Premio Cervantes, uno dei più grandi riconoscimenti per gli scrittori in lingua spagnola e, nel 1999, il premio Nacional de Narrativa entrambi conferiti dal Ministerio de Cultura de España. Malato di cancro al colon, già dal 1998, muore a Valladolid il 12 marzo del 2010.

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