mercoledì 11 maggio 2011

La calligrafia islamica. Dalla calligrafia ai graffiti V parte

Calligrafia e architettura


La calligrafia rientra tra le numerose possibilità decorative di molti dei monumenti islamici: moschee, minareti, mausolei ecc. Le caratteristiche precedentemente descritte utilizzate nell’arte calligrafica del libro vengono riprese e accettate anche nel mondo architettonico. Data la maggiore difficoltà nel creare un decoro architettonico sono soprattutto due le tipologie di scritture utilizzate: il cufico e lo thuluth. Il primo (in particolar modo il cufico banna’î, cioè architettonico), senza segni diacritici, serve per riempire vaste superfici murarie, è composto con mattoni smaltati alternati ad altri in semplice laterizio; il secondo più usato come decoro in cornici, le lettere sono disposte per mantenere l’armonia delle parti andando a scomporre le parole. oltre al semplice motivo decorativo la calligrafia architettonica ha il fondamentale ruolo di rappresentazione scritta dell’immagine che la parola ha in sé. È nota la scelta islamica di una raffigurazione simbolico/geometrica piuttosto che figurativa, la parola prende il posto della rappresentazione, ha il compito di evocarla.
Le parole che vengono usate come decoro sono versetti coranici, giaculatorie o il nome del Profeta, sono quindi parole sacre per eccellenza, che hanno in loro stesse una forma benefica e di santificazione per il luogo stesso su cui vengono scritte, sono soprattutto indicatori di quale fede sia professata nel luogo particolare o, più in generale, nella regione. Essendo poi parola di Dio, le scritte sono anche mezzo di difesa, sono la migliore arma contro il nemico, ecco perché si trovano bene in vista sulle cupole o sui muri esterni: grazie alla forza benefica che emanano proteggono e purificano. “The specialist artisan, working in any of the variuos media – stone, marble, wood, stucco, ceramics, bronze – was constantly subject to the control of his craft guild and its rules, even when his own individual inspiration was at its most creative and fanciful. The text, which may be presented either raised in relief or incised, is always arranged within a framework defined by line, 1 or 2 cm wide, which may likewise be either in relief or incised. This frame may take the form of a cartouche, a square, a rectangle, a circle or any of variety of other regular geometric figures”.

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